OBIETTIVO MICRO 105 NIKKOR SEI MIO!!!!

» Cristina Marchini Photographer.

No…cioè sono troppo emozionata!!!! E’ entrato in famiglia il “GIGANTE BUONO”, SUPER MEGA STUPENDO REGALO di Danilo!!!! (eh si..ho un marito meraviglioso lo so, GRAZIE DI CUORE!!!!!)  Danilo ieri mi ha detto…”immagina qualcosa che desideri davvero e che farà contenta tutta la famiglia…(inclusi i nostri pesci hihi..)…con gli occhi chiusi ho tastato il pacchetto sul tavolo davanti a me, pesante era pesante…chiuso per bene…mi ha poi detto aprili…non potevo certo immaginare che ORA ADESSO OGGI…mi sarebbe arrivato in casa uno dei più BELLI OBIETTIVI che sognavo!! si, nel mio parco obiettivi è arrivato LUI, IL “GIGANTE BUONO” come lo chiamano… IL AF-S VR Micro-Nikkor 105mm f/2.8G IF-ED, il primo obiettivo MICRO dotato di stabilizzatore!!! Sono emozionata. felice. Ho una voglia di iniziare il nuovo anno in NOVITà, finalmente liberando la mia creatività!!! E sicuramente questa meravigliosa lente, saprà far felice una maniaca della nitidezza come me…:)) La cosa che mi esalta di questo obiettivo è la possibilità di vedere con altri occhi…accorgersi dei particolari ed entrare in un mondo non tanto visibile ad occhio nudo…un mondo fatto di micro particolari….e io adoro tutto ciò che è scoperta…adoro la fotografia anche naturalistica, adoro capire…insomma…non vedo l’ora di usarlo!!! :))) così, amici dovrete subire eheh fotografie tutte nuove….;))))
Per chi fosse interessato alle specifiche:http://www.nikon.it/it_IT/product/nikkor-lenses/auto-focus-lenses/fx/single-focal-length/af-s-vr-micro-nikkor-105mm-f-2-8g-if-ed

HOYA HD FILTER CIR-PL…POLARIZZATORE ECCEZIONALE!!!

Hoyah HD Filter CIR-PL sei davvero eccezionale!! Grazie a mio marito Danilo che l’altro giorno mi ha regalato questo filtro stupendo…un POLARIZZATORE per il mio OBBIETTIVO 85 mm 1.8, nel mio caso dal diametro di 67….non avevo mai provato un filtro polarizzatore di tale nitidezza, e controllo su quanta luce vuoi far passare..arriva persino a oscurarsi del tutto!! Ieri notte l’ho utilizzato per “superare” l’ostacolo del vetro con il buio…mio marito correva ai Kart e ne ho approfittato per fare qualche prova dalla postazione per osservatori dietro ad un vetro spesso e super riflettente.. SONO RIUSCITA A VEDERE OLTRE…COME SE IL VETRO NON CI FOSSE!! Mi sembrava di avere i super poteri eehh!! Non so quanto l’ha pagato..ma posso solo immaginare… per l’85 mm mi ha regalato un polarizzatore di livello superiore, anche perchè l’85 come obbiettivo vale..è un super obbiettivo per ritratti, per ogni situazione in cui si voglia definizione e grande performance e sfocatura..con f bassa…anche in situazione di scarsa luminosità…quindi gli hanno consigliato un polarizzatore adatto… Beh….incredibile…è stupendo!! Studiandolo un attimo, ho capito come adoperarlo..ho scoperto che sul polarizzatore ci sono a intervalli delle zigrinature…ecco, roteando il filtro in senso antiorario (sennò si svita la base del filtro..) per regolare il polarizzatore, si può facilmente adattare il filtro alla circostanza. Partendo dalla zigrinatura, alla sua parte sinistra otteniamo il massimo livello di oscuramento luminoso (può essere che aumenti anche un pochino il rumore..) ma anche di abbattimento delle barriere che si interpongono tra l’obbiettivo e il soggetto da fotografare (nel mio caso un vetro, ma poteva essere l’acqua, un altro rilflesso etc…) mentre roteando ancora in senso antiorario e raggiungendo il lato destro della zona zigrinata si diminuisce l’effetto di polarizzazione… ci sono due zone zigrinate una da una parte del filtro, l’atra al suo opposto, e hanno entrambe la stessa funzione..così a metà giro si arriva facilmente a “ritrovare” la polarizzazione voluta…stupendo, veramente UNICO..

Io avevo già avuto dei filtri polarizzatori ma mai di questo livello (c’è da dire che ora ho anche un obbiettivo super!!) ma l’abbinata FILTRO HOYA HD E 85 MM è SUPER!!!!! ^__^ Ne sono entusiasta!!!! Non vedo l’ora di utilizzarlo nei miei matrimoni…perchè per me non avere barriere è tutto… ;)))

Cristina M.

www.cristinamarchini.it

 

LE SHUELLA, SCARPE OMBRELLO :))))

Ciao a tutti, oggi voglio presentarvi una novità chiamata “SHUELLA”.  Shuella è l’unione di due parole: Shoes and umbrella… in pratica consiste in una trovata geniale per salvare le nostre scarpe quando piove. Possiamo quindi decidere di indossare scarpe con il tacco, aperte o leggere e nel caso di pioggia improvvisa e uragani d’acqua indossare sopra le Shuella, eleganti e praticissime. Si aprono con il velcro, sono per le modaiole e per tutti coloro che adorano la praticità.

Trovo bellissima questa idea Shuella :))) mi sarebbe stata utilissima nella vita quotidiana perchè sono stata operata alla fascia plantare e trovare scarpe per la pioggia o chiuse in generale che non mi diano problemi è davvero complicato. Quindi indossarle sopra sarebbe una ganzata!!!  Le Shuella cavolini mi salverebbero molto spesso concedendomi di indossare le mie scarpe leggere e di togliere la struttura Shuella una volta che non ne abbia bisogno. ..questa soluzione è davvero una genialata… e sono convinta che oltre che aiutare persone che portano le scarpe con i tacchi, possa servire anche a coloro che non riescono a tener su scarpe di peso o costringenti…. Vi lascio con il link della pagina ufficiale:

http://www.shuella.it

Anteprima Tutti Fotografi 01/2012

Anteprima Tutti Fotografi 01/2012.

http://multimedia.fotografia.it/tfNewsletter/012012/html/#/6/zoomed articolo molto interessante sulla Nikon 1 la nuova mirrrorless di casa Nikon.-.

Morsicando la mela dell’eterno

Sono passati 16 giorni dalla notizia della morte di Steve Jobs… ho voluto lasciar passare questo tempo prima di scrivere un mio ricordo. Le emozioni di quel giorno, di quella mattina sono ancora vive… solo un po’ meno “calde”, forse meno “bollenti”. Ricordo che ero in auto sulla A4 (come spesso capita!) nel tragitto verso l’ufficio… la radio parlava delle notizie del giorno e l’apertura raccontava della morte di Steve Jobs, ricordando chi era e ciò che aveva fatto nella vita.

Dopo 16 giorni arriva questo mio ricordo. Parlare di Steve Jobs non è semplice. Chi ne ha parlato in questo periodo forse l’ha fatto con troppa sufficienza e semplicità che i mass media obbligano ad utilizzare. Il personaggio era complesso. E lo è tuttora, oggi stesso. I grandi personaggi della storia non sono semplici. Pensare che lo siano, li sottovaluta. Parlare di Steve per me è sempre un onore. E’ accendere una scintilla di speranza nel mio animo. Pensare a chi e cosa è stato e ha rappresentato mi fa pensare che cambiare le cose è possibile. Cambiare e migliorare. Troppo spesso in questi giorni trascorsi dal 5 di ottobre ho sentito parlare di Steve come “l’inventore dell’iPod”, “la persona che ha venduto X milioni di iPhone” etc. etc.. E’ minimizzare, quasi annullare, ciò che Steve Jobs ha dato al mondo, non solo quello dell’informatica. Non voglio essere qui a ripetere ciò che Steve Jobs ha fatto: non sono il suo biografo e forse nemmeno ne ho le conoscenze complete per farlo.

Quello a cui tengo è dargli onore a modo mio. E’ una piccola mattonella in un pavimento infinito. Ma credo sia importante. Per me Steve è una sorta di modello, ma anche una sorta di mentore. La sua visione dell’informatica nella vita quotidiana coincide con la mia. Semplicità, efficacia e fruibilità. Gestione dell’informazione ed accesso ad essa in ogni istante in cui una persona vuole o ne ha bisogno. Portare la rete nella quotidianità molto più di quello che si era abituati a fare era solo la partenza per un cambio epocale. Per la rivoluzione dell’informazione. Forse la prima vera rivoluzione dopo quella industriale. La grandezza di averlo immaginato come ideale e, soprattutto, come possibile è incredibile. L’inizio di tutto è stato pensare alla semplicità d’utilizzo del computer quando tutte le altre aziende pensavano solo all’ambito “business”. Apple ha inventato i sistemi operativi “a finestre” e l’utilizzo del mouse come oggi fa ogni sistema operativo. Ha semplicemente permesso ai computer di entrare nelle nostre case perché di semplice utilizzo. E di alta utilità. Il genio di Steve Jobs ha dato tanto, a tanti settori. Anche al cinema, se pensiamo alla Pixar. Si potrebbe dire “genio trasversale”. E poi quando la musica era in crisi a causa degli mp3 scaricati da Napster e compagnia bella, ecco arrivare l’iPod (che in fin dai conti sfruttava anche il fenomeno Napster e simili) con l’iTunes Store. E l’mp3 da killer delle Major ne è diventato il salvatore. Alzi la mano chi l’avrebbe pensato quando tutti usavamo Napster. Onestamente. Non serve salire sul carro dei vincitori ora: tanto la pirateria dell’mp3 esiste sempre e sempre sarà così, ma le case discografiche hanno ripreso a vendere grazie all’iTunes Store e cloni! Apple poi ha inventato l’iPhone: uno smartphone nel vero senso della parola. Una rivoluzione: il primo telefono (pensate a cosa era il cellulare prima) che portava la rete nelle tasche delle persone. Sì, dico il primo: tutti i cellulari che prima supportavano il protocollo WAP in realtà non portavano nulla di Internet con sé. L’iPhone ci ha portato internet come già lo conoscevamo, però ce l’ha portato in un mezzo che poteva sempre essere con noi e d’uso immediato. Ricordate poi i primi tablet pc? Definiti globalmente una “ciofeca”, un fallimento. Roba da dimenticare insomma. Invece poi è arrivato l’iPad. Qualcuno dopo mie entusiastiche parole alla presentazione, me lo definì “quella tavoletta inutile, quell’iphone gigante”. Chiaro riferimento ad altre tavolette. Non ho più chiesto a questa persona cosa ne pensa ora: forse ora questa persona ha una wishlist nelle cui righe compare la voce iPad 2! Nessuna polemica…

Ritorno a bomba su Steve Jobs. Dalle mie righe precedenti (e molto sintetiche) si ritrova un cambio epocale. Quell’essere visionario e stupendamente sognatore indomito. Quell’essere deciso a cambiare il mondo e a lasciare un segno indelebile nella storia. Che si dica o no, la quotidianità è cambiata grazie ad Apple. Quindi in buona parte all’estro caparbio e sognatore del suo fondatore. Io mi guardo intorno e mi accorgo di scrivere e lavorare con un iMac e un Macbook Pro. Di telefonare con un iPhone 4. Di accedere alla rete dall’iPad. Di ascoltare musica con iTunes e l’iPod. Di vedere YouTube e la mia libreria fotografica direttamente sulla TV grazie all’AppleTV. E anche mia moglie fa le stesse cose. La nostra vita è cambiata con le invenzioni di Apple, con i prodotti della “Mela Morsicata”. Chiaramente non tutto nasce da invenzioni o brevetti di Steve Jobs stesso. Ma ricordiamo che ogni idea in Apple andava vagliata e approvata da Jobs in persona. E diverse centinaia di brevetti portano proprio la sua firma. Consequenzialmente posso affermare che Steve Jobs ha cambiato la nostra vita. Non ho dubbi. Sia chiaro, non voglio mitizzarlo. Sto riportando una realtà verificabile.

Sarà eccezionale ricevere l’eredità di Steve Jobs nei prossimi anni: Tim Cook ci condurrà per mano nel ricevere ancora un po’ di prodotti figli del genio di Steve e della sua approvazione. Considero Steve come una sorta di mio mentore. Purtroppo non diretto: mi sarebbe piaciuto molto potergli parlare e magari lavorare a fianco, anche per poco. Accettando le sue famose sfuriate, ma ammirando la sua genialità. Lo definisco “mentore” in quanto “modello” d’essere coraggioso e fantasioso. Hungry and foolish. Affamato e folle, come disse nel famoso discorso tenuto ad Stanford.

La morte di Steve lascia un vuoto incolmabile. Abbiamo perso un’innovatore in grado di cambiare la “rotazione” del mondo interrompendone la monotonia dell’ovvietà e della scontatezza. Si è perso un uomo originale e anticonformista che ha creduto perdutamente nei suoi sogni. E’ bellissimo pensare a quanto ha fatto. E con quale spirito lo ha fatto. Lui stesso ha detto di non averlo mai fatto per soldi ma per credo. Ci si può credere o no. Sta di fatto che l’ha fatto! Quanti partono con grandi idee e, dopo i primi successi economici, non le raggiungono totalmente perché “arrivati economicamente”. Steve Jobs non è stato tra quelli. Pertanto voglio solamente dirgli grazie infinitamente con questo mio ricordo che durerà per me una vita intera. Gli uomini nascono, vivono e muoiono. Steve Jobs è nato, vissuto e morto ma è entrato nell’eternità degli Eroi storici. Di chi non ha tempo e non dipende da bandiere o credo. Eroe universale, mito senza confini.

Riposa in pace, Steve. Già ci manchi e lo sentiremo sempre di più. E’ difficile accettare la tua scomparsa prematura. Troppo affamati di sogni, troppo assetati di realtà siamo per credere alla tua morte.

Riposa in pace, Steve. Grazie di aver morso per noi la mela.

Steve Jobs a Stanford

Bell AH-1 Cobra / SuperCobra

Trovo questi elicotteri della marina miliare Us spettacolari……si elevano a circ 8 m/sec, volano a 350 km/h…di media…vanno in picchiata che sembrano dei velociraptors!!!! sono snelli e alquanto veloci!!! Stupende creature del cielo……… sono definiti della “morte”, perchè usati per missioni…però sono affascinanti per la loro potenza, velocità. Inoltre non mollano la presa un attimo, ti stanno addosso…snelli. Non li conoscevo fino a quando non ho visto la trasmissione TOP GEAR US in un epidosio vs una Viper..che doveva scappare, era la sua preda…..aveva 3 vite..neh ovviamente non ce l’hanno fatto i nostri eroi a scappare al predatore…ed è giusto che sia così ;)) Xcris


CLICCA QUI PER IL VIDEO tributo con musica Top Gun 😉


ecco le caratteristiche del Bell AH-1 Cobra / SuperCobra.

Motore: due General Electric T700-GE-401 da 1680 hp.

Diametro del rotore: 14.60 m.

Lunghezza: 13.60 m.

Altezza: 4.10 m.

Massa: 4953 kg a vuoto, 6690 kg massima al decollo.

Velocità orizzontale: 352 km/h.

Velocità di salita: 8.20 m/s.

Autonomia: 587 km.

Tangenza: 3720 m.

Equipaggio: pilota e mitragliere.

Armamento: una torretta brandeggiabile A/A49E-7, montata sotto il muso, con un cannoncino M197 da 20 mm a tre canne ruotanti; fino a 8 missili anticarro Hughes BGM-71A TOW filoguidati oppure Rockwell AGM-114A Hellfire a guida laser; missili anti-radar Motorola AGM-122A Sidearm; due missili aria-aria AIM-9L Sidewinder a guida termica; contenitori lanciarazzi LAU-68 o LAU-69 per, rispettivamente, 7 e 19 razzi Hydra-70 da 7 cm; uno o due lanciatori LAU-10 per 4 razzi anti-nave Zuni da 127 mm.

Attenti al Sole. E non per le scottature…Il blog di Focus – Yahoo! Notizie

Attenti al Sole. E non per le scottature… | Il blog di Focus – Yahoo! Notizie.

interessante link che avvisa che ci potrebbero essere delle interruzioni di energia…

“Ma cosa significa tutto questo per noi? Che ci abbronzeremo di più e in meno tempo?
No, spiegano gli astrofisici: gli effetti dell’attività solare non si manifestano sulla nostra tintarella (a proposito, conosci le regole per il Sole sicuro?) ma sui dispositivi elettronici e sui sistemi di trasporto della corrente elettrica.

Le tempeste solari più intense possono mettere fuori gioco i satelliti del sistema GPS, le reti informatiche ma anche i grandi trasformatori e le centrali che regolano le forniture di energia elettrica alle città: se, come temono gli scienziati, dovessero saltare contemporaneamente e in grandi quantità, intere regioni potrebbero rimanere senza energia per giorni interi. (Guarda i più grandi e spettacolari fenomeni celesti)
La più grande tempesa solare che l’uomo ricordi avvenne nel 1859 e fu così intensa che i telegrafisti americani raccontarono di aver visto i loro apparecchi emettere scintille e addirittura prendere fuoco.

Dobbiamo preoccuparci? Secondo gli esperti della NASA non più di tanto. Gli astrofisici sono in grado di prevedere l’arrivo di una tempesta solare con circa 20 ore di anticipo: secondo Tom Bogdan, direttore dello Space Weather Prediction Center di Boulder, in Colorado, sono più che sufficienti per mettere in sicurezza le reti elettriche, per esempio staccando per qualche ora i trasformatori prima che saltino. Una tempesta solare non dura mai più di un paio d’ore e si eviterebbero conseguenze molto più gravi. “

Beh meno male penso io, certo sarebbe meglio che non accadessero tali inconvenienti…non deve essere divertente ;)) Xcris


Io sono Giulietta e sono fatta della stessa materia di cui sono fatti i Sogni

Oggi voglio parlare di un’auto… non di un’auto qualunque ma di Alfa Romeo Giulietta!

Alfa Romeo Giulietta - visione anteriore

Alfa Romeo Giulietta - visione anteriore

Alfa Romeo Giulietta - visione posteriore

Alfa Romeo Giulietta - visione posteriore

Come sicuramente tutti saprete è l’ultima automobile nata dal genio degli ingegneri e designer della casa di Arese che ha già riscosso successi in ambito nazionale ed internazionale ricevendo premi di ogni tipo: “Auto Europa 2011”, “Miglior nuovo motore 2010” per il 1400 cc Multiair e le famose e invidiatissime “5 Stelle Euroncap” (risultando così l’auto più sicura nel segmento C!!!).

Alfa Romeo Giulietta – Senza Cuore Saremmo Solo Macchine

Non voglio stare a parlare di quello che è il catalogo di Giulietta, quello lo si può trovare chiaramente sul sito Alfa Romeo (Microsito Ufficiale). Voglio parlarne in un modo un po’ più personale di quello che possono fare tante testate giornalistiche specializzate o altri siti internet altrettanto qualificati.

Alfa Romeo, in primis. Un nome, una storia senza fine. La storia dell’automobile, non solo italiana, riconosce merito ad Alfa Romeo di aver dato vita, forma, carattere ed emozione a modelli ormai riconosciuti come pietre miliari dell’evoluzione automobilistica e dell’automobilismo sportivo. Ciò che un Alfista si aspetta da Alfa Romeo è il ritorno ai fasti di un tempo. Il ritorno delle vere Alfa Romeo. Quelle ricche di sportività e pochi compromessi. Perché un’Alfa è così, punto e basta. Non c’è bisogno di compromessi su una linea della carrozzeria, non c’è bisogno di “accattivare” con falsi stili. E la domanda che ogni Alfista si pone all’uscita di un nuovo modello è: stanno tornando le vere Alfa Romeo? E’ da stupidi negare che Alfa Romeo ha vissuto anni bui che potevano cancellare addirittura il marchio dalla realtà odierna. Ora fortunatamente quei tempi sembrano passati grazie a una serie di modelli azzeccati, in primis la 156, la 147, la 159, la MiTo. Questi modelli hanno ridato smalto alla casa di Arese. Tutti in modo diverso gli uni dagli altri. Parlando di evoluzione, la MiTo è stata la prima dopo la fenomenale 8C Competizione a ripercorrere linee sinuose, curvilinee intrecciate a spigolature e tagli netti che mettono in mostra una muscolarità e sportività che forniscono il tratto caratteristico che ricorda e non fa dimenticare mai il Cuore Sportivo che batte vivo e vivace sotto il cofano di ogni Alfa Romeo. E di fronte a Giulietta si riscopre tutto questo, con l’ennesima evoluzione: curve da brivido con tratti decisi sulle fiancate, partendo dal passaruota anteriore fino a trovare vita sul portellone posteriore. Muscoli da vera sportiva, con abitabilità ai massimi livelli per il segmento C delle berline compatte. Da fortunato possessore di una 147 (restyling), mi sono posto numerose domande quando quasi un anno fa Giulietta è arrivata nei concessionari. Sarà degna sostituta della 147? Sarà abbastanza sportiva per essere un’Alfa Romeo? Sarà innovativa?

Queste domande per me oggi hanno tutte una risposta.

La 147 è stata (ed è ancora) un’auto sensazionale: le doti motoristiche e dinamiche di questa vettura sono da urlo! Agilità e precisione di guida donavano alla 147 qualcosa di introvabile nelle rivali tedesche tanto esaltate da tutti. Saranno le ormai famose sospensioni anteriori, sarà il telaio… rimane che la 147 era ed è un puro divertimento di guida. Praticamente non si vorrebbe mai scendere e spegnere il motore! Giulietta è degnissima erede. E’ una novità, non un’evoluzione. Prende dalla 147 gli elementi di successo, come la sportività, la grinta, la reattività e la precisione. Ma li realizza in modo totalmente diverso. Sospensioni McPherson all’anteriore, selettore DNA (come su MiTo ci sono tre modalità di guida che cambiano la mappatura del motore, il comportamento dei sistemi di sicurezza attiva come ESP, ASR etc e del cambio), motori di nuova generazione dotati di Start&Stop (ad eccezione del motore della Giulietta Quadrifoglio Verde). Grazie a queste novità Giulietta porta una ventata fresca e oltre alla sportività (persino superiore a quella della 147) strizza l’occhio ai consumi, ben inferiori a quelli dei modelli precedenti. La linea di Giulietta è diversa da ogni altro modello. Richiama qualcosa di MiTo… ma MiTo non è. I led per l’illuminazione diurna sono affascinanti, decisi… quasi graffianti. I led sono poi presenti anche per le luci posteriori. Linee da “evoluzione della specie”, da nuovo standard di desiderio automobilistico.

Personalmente trovo che il motore MultiAir da 1400 cc di cilindrata e ben 170 CV (eletto miglior motore dell’anno nel 2010) sia il migliore della gamma. Alimentazione a benzina che coniuga ottimalmente i consumi alla resa sportiva. DA possessore di un motore diesel, ora sceglierei questo benzina sfavillante!

Ecco la leva del cambio TCT di Giulietta

Ecco la leva del cambio TCT di Giulietta

Sono in trepida attesa del nuovo cambio TCT (automatico a doppia frizione a secco). Se sarà all’altezza dello standard di Giulietta, donerà ancora più sportività corsaiola. Non vedo l’ora di provarlo.

Giulietta è candidata ad entrare nel garage di casa nostra, come auto di famiglia. Perché la sportività lascia anche spazio alle necessità: un bagagliaio da ben 350 litri finalmente lineare negli spazi e realmente utilizzabile nella sua totalità e un abitacolo dagli spazi comodi!

Conlcudo rispondendo alle altre due domande che mi sono posto in questo anno. Sì, Giulietta è sportiva. Ben oltre quell’abbastanza che mi ponevo nella domanda. Guidarla in assetto “D” selezionato con il manettino DNA è da vera sportiva. Senza compromessi. Giulietta è innovativa? L’innovazione è stata cambiata da Giulietta. Ogni auto del segmento C (le berline compatte) deve guardare a Giulietta. Con timore di non essere all’altezza.

The Official Tamrac Equipment per il nostro “bagaglio” professionale!!

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In questo post voglio consigliare uno zaino e una borsa per materiale fotografico utilissimi e sicuri. Sono fortunata..posseggo due borse di qualità Tamrac per portare con me il materiale fotografico professionale Nikon ovunque io vada. Siccome ho due corpi macchina, e non meno di 5 obiettivi di cui un teleobiettivo, mi risulta estremamente comodo lo zaino Expedition 5585 5x che consiglio da donna fotografa a una donna fotografa o anche ad un uomo perchè no (volendo l’uomo può puntare a grandezze superiori, ma se non dovete andare al Polo, questa size, per me, basta e avanza!!!)

Per me è il massimo della grandezza considerando che riempito….diventa un po’ pesante!!!

Non potrei averne uno più grande o soccomberei. E’ meraviglioso, perchè spazioso, comodo, sicuro e performante: ci stanno un corpo macchina con tele montato, gli obiettivi che servono e altro: io mi porto un grandandolo, un teleobiettivo, un 50 mm, un flash di ultima generazione Usb900, un 24-70mm, un secondo corpo macchina con montato un obiettivo, batterie di ricarica, copriobiettivi, panni e kit per la pulizia, schede di memoria, batterie di scorta per il flash..e altre cosucce utili e anche in caso di emergenza (coprimacchina da pioggia per es..) Quindi è uno ZAINO PER UNA DONNA GRANDINO..riempito pesa. Ma è necessario avere con sè tutta (o quasi…) l’attrezzatura per il servizio fotografico. Sono entusiasta dello zaino Tamrac, consigliatomi al tempo da una mia amica fotografa. Di bello ha che è costituito da parti che impediscono l’entrata di pioggia o polvere (extra sicuro perchè protetto da alette anti pioggia), è impermeabile totalmente!! E’ confortevole sulle spalle e non sembra la solita borsa scomoda per la fotografia monospalla. Mantiene l’equipaggiamento fotografico in posizione verticale ed è costituito da scomparti che possono essere modificati per adattarsi perfettamente alle esigenze personali di noi fotografi (forma e lunghezza degli obiettivi, corpi macchina, flash…). Ha moltissime tasche interne ed esterne per gli accessori e la discrezione è assicurata!!! Si apre e tutto resta a posto e non cade!!! E’ ben visibile a noi ma volendo non ad un occhio indiscreto…Ci sono lacci di sicurezza…inoltre volendo può trasportare anche un portatile.

Mi trovo davvero bene con questo zaino, so che tutto è in ordine e sicuro, protetto anche dalle condizioni atmosferiche, super ammortizzato e protetto, pronto all’uso.

Se proprio dovessi trovarci una pecca, che tuttalpiù è una maggior sicurezza, sono le cerniere un po’ poco scorrevoli perchè costituite da materiale speciale plastico e sicuro contro polvere e pioggia, molto resistente e a prova di mano ladra ehehe! Per il resto, è fantastico!!!!! Video in inglese The Official Tamrac Homepage – The leading manufacturer and distributor of camera, photography and camcorder bags per godervi lo zaino..in anteprima.

Inoltre mio marito Danilo (un Tesoro sempre!!!!!! Grazieeeee di cuore!!!) mi ha regalato una borsa sempre Tamrac anche lei utilissima per il trasporto del materiale fotografico ma stavolta in versione “fotografa turista in missione speciale” ehehe: il modello Rally 4 camera bag 3444 infatti è una borsa a tracolla piccolina ma capiente a multifunzionale (nel mio caso colore rosso e nera, ma c’è anche in marrone e tutta nera..): ci potete mettere sia il portafoglio, la penna, gli occhiali da sole e le vostre cosine da “turista” per uscire di casa, ma potete portare con voi anche la vostra macchina fotografica professionale con obiettivo incorporato più un altro obiettivo e un flash!! Tutto al riparo, ben alloggiato e sicuro, inosservato…E’ stupenda! Cercavo da tempo infatti una borsa che non si facesse tanto notare per il contenuto e che mi permettesse di uscire a con la famiglia o a fare una passeggiata ma che all’occorrenza “tirasse fuori dal cilindro come un mago” la mia NIKON PROFESSIONALE!!!!! E’ davvero comoda…;) per una donna fotografa poi…è l’ideale. Certo, dovrete sacrificare alcune cose da borsa normale diciamo, ma nel posto centrale ci metto volentieri la mia Nikon, anche perchè, detto tra noi, questa borsa è nata per la fotografia…..

Alla pagina evidenziata potete cercare il modello e leggere per la descrizione però in inglese con la descrizione del prodotto. W TAMRAC, ROBUSTO, UTILE, PERFORMANTE, SICURO E BELLO!! Buone foto 😉 (la fotografia in alto a sinistra del post, se cliccata vi permette di entrare nella galleria e vedere altre immagini dello zaino e della borsa!!!)

Cris mio sito fotografa

The NeoCube

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Mi ero già imbattuta tempo fa in questo aggeggio che non sapevo cosa fosse…( a saperlo prima l’avrei comprato e ora non ricordo dove l’ho visto…muble muble..), una sorta di magnete cubico…ora ho capito cos’è: un passatempo incredibile che, ammetto, mi piacerebbe provare!!

Al link seguente voi troverete un video dove vedere in azione ciò di cui parlo: The NeoCube. Si chiama NEOCUBE: è UN MAGNETE CUBICO che intrattiene come, dicono, nessun altro, “giocattolo”  o passatempo al mondo. E’ composto da 216 magneti che permettono di creare un numero pressochè infinito di forme e modelli.

Dicono allevi lo stress, rilassi, intrattenga…e faccia meravigliare!! E in effetti, a vederlo così. sembrerebbe molto molto interessante. Qualcuno l’ha provato? Come si è trovato? Avete creato forme uniche?? 😉 Lasciate eventualmente anche un link alla vostra foto. Sarei curiosa di vedere le vostre creazioni!!!!! CRis www.cristinamarchini.it

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