U2: ALIENI A SAN SIRO! – 77 mila fan!!!! Ci sono stata con Danilo! “Sono tempi duri, senza lavoro. Noi non possiamo risolverli ma possiamo darvi la più bella notte della vostra vita: quando il futuro è incerto, è più prezioso. Il cuore è un fiore che nasce nella roccia”. GRAZIE U2 e grazie AMORE MIO BY CRIS

(foto scattata da me..ne aggiungerò altre…tutto sul concerto a 360°!!!!)

E’ stato UN CONCERTO MERAVIGLIOSO…l’emozione di esserci finalmente…grazie al mio Tesoro che era riuscito a procurarsi con estrema fatica i biglietti..mitico sei!!

Mi batteva il cuore mentre stavo arrivando…mentre lo stadio imponente di San Siro mostrava i tornelli…mentre li salivo…..e poi…in cima…mi si è aperto LO STADIO...UNO SPETTACOLO DA “IN CIMA AL MONDO“…

Potrei scrivere io i dettagli ma lascio a chi meglio di me non omette i particolari perchè il concerto degli U2 merita di essere spiegato bene…leggete…davvero è come l’ho vissuto io insieme al mio Danilo..

Riporto da “Il corriere della sera” integrato dalle mie foto e i miei commenti!! 😉 :

MILANO – Tante persone così a San Siro per un concerto non si erano mai viste. Settantasettemila fan per un sold out annunciato da mesi e capienza record per lo stadio milanese. Gli U2 battono tutti.

E non credete agli 80 mila gonfiati e strombazzati in passato da qualcuno: non c’erano. Il primato è anche merito della scenografia, The Claw, il mostro tecnologico con i quattro artigli verdognoli che da 40 metri si conficcano a terra. «Una via di mezzo fra una una stazione spaziale e il fiore di un cactus» l’ha definita ieri sera Bono.

Il palco è tondo, piazzato al centro del campo, e permette di sfruttare le gradinate a 360 gradi. Così non si perde neanche una poltroncina. E ieri sera non si è persa nemmeno una nota. C’è una Milano da record e un’altra un po’ meno: ci sono voluti mesi per convincere il prefetto Gian Valerio Lombardi a firmare l’ordinanza che innalzava il limite per il volume dei concerti da 78 a 80 decibel. Si è sentito meglio il gruppo «spalla», gli Snow Patrol (convincenti e autori di un diamante come Run) dei Depeche Mode il mese scorso.

Il concerto si è aperto con un poker di canzoni dal nuovo album No Line on the Horizon (Breathe, la title track, Get on Your Boots e Magnificent). Attacco debole, ma tanto l’attenzione è tutta per gli artigli e per lo schermo ad altissima definizione. Forse Bono se ne accorge. «Sono tempi difficili e molta gente è senza lavoro. Non possiamo risolvere il problema questa sera, ma possiamo darvi la più bella notte della vita. Quando il futuro è incerto sono i momenti a essere preziosi», grida per ridare la carica. E parte Beautiful Day.

in vero era (by Cris): “Sono tempi duri, senza lavoro. Noi non possiamo risolverli ma possiamo darvi la più bella notte della vostra vita: quando il futuro è incerto, è più prezioso. Il cuore è un fiore che nasce nella roccia”.  BELLISSIME PAROLE CHE MI HANNO SAPUTO EMOZIONARE… GRAZIE U2 BY CRIS

Quando Bono e soci rovistano nel loro passato e nella storia personale dei fan (ci sono anche Gianni Morandi, Caterina Caselli, Dodi Battaglia, Roberto Formigoni) viene la pelle d’oca: ecco una in fila all’altra I Still Haven’t Found What I’m Looking For che sfuma in Stand By Me di Ben E. King fra i cori, Angel of Harlem (con dedica a Michael Jackson di cui canta un paio di passaggi da Man in the Mirror e Don’t Stop Til You Get Enough)

e Party Girl con la figlia Memphis Eve chiamata sul palco a festeggiare il compleanno mentre lo stadio intona Happy Birthday.

Vertigo è una sberla di energia, per I’ll go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight Larry Mullen lascia la batteria e pesta su un bongo. Sunday Bloody Sunday e Pride sono storia. Del rock. MLK è l’altra Storia, parla di Martin Luther King.

E apre la parentesi social-politica. Con una borda ta a Berlusconi: « Non voglio mancare di rispetto alla gente di questo Paese, alla persona del premier e al suo partito, ma Ber lusconi ha fatto promesse che non ha mantenuto nei confronti dei Paesi poveri. Al G8 nei prossi mi giorni si decide sul dono del la vita. Io scrivo canzoni, lui può scrivere la storia». E gli dedica One . Poco prima Walk On è per Aung San Suu Kyi, leader dell’op posizione birmana e si vede un video di Desmond Tutu, vescovo antiapartheid, che sostiene le battaglie di Bono per i Paesi po veri. Sono due Nobel per la pace. Ma i fan sono certi di un’altra co sa, recita una striscione: «No Excuse: Bono Nobel». Almeno per aver riportato i decibel a Milano.

Andrea Laffranchi
08 luglio 2009

MAI STATA COSì FELICE E REALIZZATA..MENTRE BONO SOSTENEVA LE CAUSE IN CUI CREDO!!!


ANCHE MTV SCRIVE:

Che fosse l’evento rock dell’anno, era un dato di fatto. L’attesa spasmodica – per quanto ingombrante – non poteva però calcolare l’onda emotiva del semplice ritrovarsi di fronte a un palco… Una vera e propria ‘navicella spaziale’ che invade maestosamente il manto erboso dello Stadio Meazza di Milano, intorno e dentro alla quale si ammassa una folla adorante e pacifica: un colpo d’occhio travolgente e indimenticabile, nonostante la Musica non sia ancora cominciata. Non ci sono foto o riprese che tengano: questo è uno spettacolo da vedere (leggi: vivere) dal vivo. Assolutamente. A TrecentoSessantaGradi!

Mentre allo Staples Center di Los Angeles si consuma la celebrazione per l’addio ufficiale al Re del Pop – il compianto Michael Jackson – nel Capoluogo Lombardo 80.000 anime si sono date appuntamento alla corte di ‘Dio Bono’, come inneggia uno dei tanti striscioni venuti a salutare gli U2. Il quartetto irlandese è giunto in Italia per onorare le uniche due date nel BelPaese del ‘360° Tour’, entrambe ospitate dal sempre bellissimo San Siro e ‘sold out’ da mesi. Un arrivo funestato da previsioni metereologiche infami (nonostante il calendario reciti ‘Martedì 7 Luglio’) e una giornata effettivamente cominciata sotto un diluvio che ha messo in ginocchio traffico e trafficanti. Sarà stata la Magia della Musica (complice la buona performance offerta dagli Snow Patrol come support act) o chissà quale atto propiziatorio, a ogni modo alle 21:15 il catino dell’impianto sportivo milanese è asciutto e pronto a ricevere l’esplosione gioiosa di suoni, luci e colori ordita da Bono, The Edge, Adam e Larry. E’ proprio il batterista a entrare per primo in scena, attraversando in solitaria l’infinito ponte che lo porta ai suoi tamburi: la potenza del suo battito chiama a raccolta i compagni, che salgono on stage da botole a scomparsa. Ed è subito festa.

Si comincia con ben quattro estratti dal più recente album “No Line On The Horizon”, un concentrato impressionante di forza (hard) rock che stende i presenti, in barba all’imposizione del Comune di Milano che – sulla spinta degli abitanti (benestanti e influenti) della zona – ha fissato a 80 decibel il tetto massimo delle emissioni sonore… Questo è un movimento tellurico appassionante e benefico, altroché! Come da abitudine, Bono gigioneggia e attraversa con la proverbiale sicurezza da rockstar le passerelle che lo portano a camminare sopra le teste dei fan più fedeli. E così, si avvera la volontà di un altro striscione che vuole ‘Bono Papa’, il sermone è in agguato: “Sono tempi duri, senza lavoro. Noi non possiamo risolverli ma possiamo darvi la più bella notte della vostra vita: quando il futuro è incerto, è più prezioso. Il cuore è un fiore che nasce nella roccia”. E via con“Beautiful Day”.

Il miracolo degli U2 si avvera quando partono le note storiche di “I Still Haven’t Found What I’m Looking For”, quando il cuore degli ottantamila si fonde in un’unico coro e un urlo irresistibile sottolinea il ‘mash up’ con il ritornello di “Stand By Me”. Subito dopo nasce spontanea la dedica a Jacko, che incarna a perfezione “Angel Of Harlem” e il mix con “Man In The Mirror” e “Don’t Stop ‘Til You Get Enough”.

Family Time: l’ingresso in scena di Memphis Eve – seconda nata in Casa Hewson – è il richiamo per un ‘happy birthday’ unico, in cui perdersi catarticamente. Per i suoi 18 anni c’è una coppa di champagne e un gioiello intitolato “Party Girl”: e scusate se è poco… Papà Bono è orgoglioso della sua bella e ricorda affettuoso la prima (e sinora ultima) apparizione della figlia su un palco: “Aveva tre anni…”

Ancora Storia. Ancora Emozioni. Per “The Unforgettable Fire” lo schermo a imbuto che sovrasta il centro della scena si espande a dismisura in mille esagoni: un cono infinito di led il cui fascino alieno riporta alla mente esperienze da “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo”. Non a caso, la setlist vuole che ora siano le “City Of Blinding Lights” a far tremare gli spalti di San Siro di un’epica abbagliante che si infrange nel biancore stridente di“Vertigo”. Un boato devastante, che si trasforma nella danza tribale di “I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight” in cui è il basso di Mr Clayton a condurre il gioco. Curioso che dopo una tale ‘orgia disco’ si torni alle radici e al sociale di “Sunday Bloody Sunday”, il cui proverbiale attacco coglie a sorpresa il popolo ancora impegnato a dimensarsi spensierato: di nuovo, l’unisono del fiato smuove l’aria e sortisce l’effetto di un pugno allo stomaco. E che abbia cominciato a piovere, a questo punto poco importa: c’è “Pride (In The Name Of Love)”. Che il cielo faccia un po’ quel che gli pare!

Il breve ma intenso cameo di “MLK” è l’occasione per ricordare la situazione in Birmania e riportare l’attenzione su Aung San Suu Kyi, la leader di un popolo oppresso da troppo tempo. Proprio in questi giorni, Aung San ha trascorso il suo 64esimo compleanno in un carcere, attendendo con dignità il verdetto del processo dovuto a una controversa violazione degli arresti domiciliari, per la quale rischia cinque anni di prigionia. “Walk On” è per lei: una truppa di uomini e donne sfila intorno alla band, portando sul viso il volto della Suu Kyi mentre sugli schermi si levano colombe di pace.

Potremo ascoltare mille e mille volte l’intro di chitarra di “Where The Streets Have No Name” e non stancarcene mai. Allo stesso modo, mai dovremo annoiarci di combattere la schiavitù, sotto qualsiasi forma essa si presenti: un messaggio che neppure i più cinici potranno contestare. Un monito perfettamente in sincrono con l’imminente G8 di L’Aquila, per il quale “chiedere al vostro Presidente del Consiglio di mantenere le promesse (sottoscritte e non ancora assolte) di sostenere i poveri della terra. Insieme si può fare, siamo ancora in tempo”. Un corpo e una voce sola. “One”, appunto. “Please, Join Us”: iscriviti a one.org.

Benedetti U2. Straordinari U2. Mitici U2.
Rivedervi è sempre un piacere, nel bene e nel male.

U2 – ‘360° Tour’
SETLIST MILANO 7 LUGLIO 2009

Breathe
No Line On The Horizon
Get On Your Boots
Magnificent
Beautiful Day
I Still Haven’t Found What I’m Looking For
Angel Of Harlem
Party Girl
In A Little While
Unknown Caller
The Unforgettable Fire
City Of Blinding Lights
Vertigo
I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight
Sunday Bloody Sunday
Pride (In The Name Of Love)
MLK
Walk On
Where The Streets Have No Name
One

Ultraviolet (Light My Way)
With Or Without You
Moment Of Surrender

CRis ^__^

I’M PROUD TO BE A FAN OF YOU, U2!!!

4 Comments

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